La signora delle spie by Tess Gerritsen

La signora delle spie by Tess Gerritsen

autore:Tess Gerritsen [Gerritsen, Tess]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi & C.
pubblicato: 2023-10-04T22:00:00+00:00


La Hardwicke Tower, nel quartiere londinese di Southwark, è di trenta piani e si affaccia sul Tamigi. Da quando mi sono trasferita a Londra, ho cenato nel ristorante al suo interno una volta con Danny e ci sono passata davanti in varie occasioni durante le mie passeggiate lungo il fiume, ma non ho mai avuto l’opportunità di visitare il quartier generale della Hardwicke Organization al ventottesimo piano. Vi si accede con ascensori privati e per raggiungerli devo prima firmare al banco della security, far controllare la borsetta all’addetto e superare un metal detector. Non è solo scena, Hardwicke è davvero preoccupato per la sua incolumità, fatto che mi è parso chiaro alla nostra cena di nozze, quando i suoi uomini, Keith e Victor, ci hanno chiusi nel ristorante.

Salgo sola in ascensore e mentre mi conduce silenzioso e veloce al ventottesimo piano, fisso il mio riflesso sulla superficie lucida della porta. Vedo la tensione sul viso e sento il cuore battere all’impazzata. Controllati. Calmati. Non posso lasciare che veda la mia paura. Sono solo la moglie americana di Danny, lì per parlare di... Cosa? Dovrei sentirmi sorpresa. Incuriosita. È ciò che proverebbe un’innocente Maggie Gallagher ora ed è ciò che lui dovrebbe vedere sul mio volto.

L’indicatore del piano emette un ding.

Faccio un respiro, esco e trovo Keith in piedi vicino a una scrivania. Mi sta chiaramente aspettando.

«La borsetta», dice. «Devo controllarla.» Squisito come sempre.

«La guardia di sotto lo ha già fatto.»

«Sono le regole del signor Hardwicke.»

La poso e lo guardo frugarvi dentro.

«Deve lasciare il suo telefono qui», continua.

«Prego?»

«Lo riavrà.» Mi porge una scatola. «È la prassi.»

Per un carcere di massima sicurezza, forse. Lo spengo e lo poso con riluttanza nella scatola. Solo allora preme il pulsante del citofono.

«È qui», annuncia.

Un attimo dopo la porta si apre e al di là c’è Hardwicke che mi sta guardando. «Entra, Maggie.»

Metto piede nel suo ufficio e lo sento chiudere a chiave la porta dietro di me. Mi sembra sempre più un terribile sbaglio, ma non posso fargli capire che sono agitata. Fisso i finestroni che vanno dal pavimento al soffitto e la vista straordinaria sul Tamigi.

«Oddio. Lei gode di questa vista tutti i giorni?» domando.

«E non mi stanca mai.» Indica la poltroncina di fronte alla scrivania di palissandro. «Prego, accomodati.»

Quando si sistema nella sua, è illuminato da dietro dalla luce della finestra. Per me è uno svantaggio perché non riesco a leggere le microespressioni sulla sua faccia, mentre lui può vedere ogni dettaglio della mia. «Ho fatto qualche ricerca su di te», afferma.

«Su di me?» Rido. «Non capisco perché.» Il polso accelera sotto il suo sguardo indagatore. Mi rendo conto che solo lui e i suoi uomini sanno che sono qui, nel suo ufficio. Penso alla porta chiusa a chiave. Quanto facile sia per una persona scomparire senza lasciare traccia, anche a Londra.

«Amo conoscere le persone che mi circondano. Mi piace sapere chi sono e come sono entrate nella mia cerchia.»

«Be’, semplice. Ho sposato Danny.»

«Sì, un incontro casuale a Bangkok. A quel tempo lavoravi per un’agenzia di intermediazione doganale.



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